Si ricomincia!

In questi giorni, in date differenti per ogni regione, è già iniziato o sta per iniziare il nuovo anno scolastico. Si riparte con un impegno che coinvolge gli insegnanti, i ragazzi e i genitori. Gli insegnanti con il compito di passare la cultura; i ragazzi con l’onere di studiare le diverse discipline; i genitori con lo sforzo di stimolare i figli a compiere bene il loro dovere di studenti.

Il Prof

È il primo giorno di scuola: dopo tre mesi circa di vacanza, il trillo della sveglia riprende a suonare per tutti i ragazzi per avvisarli che è ora di prepararsi. Questo suono li accompagnerà per nove mesi. Riprende la routine: buttarsi giù dal letto, bere alla svelta una tazza di latte, lavarsi in fretta e correre a scuola a piedi, col motorino o con i mezzi pubblici. I ragazzi sono davanti alla scuola, una che assomiglia a tante altre, ancora assonnati, uno squillo di campanella li richiama in classe, dopo poco entra il prof e inizia la lezione. Tra i ragazzi c’è chi ascolta la spiegazione, chi prende appunti, chi scarabocchia su un foglio, chi ancora sogna, chi guarda fuori dalla finestra, chi conta i minuti che mancano per uscire. La scuola, per molti dei ragazzi è come un carcere, che prende il loro tempo e lo ingabbia. I giovani adolescenti, soprattutto, hanno desiderio di vivere i loro giorni liberi accarezzando i loro sogni, perché sanno che è il periodo più bello, ancora privo di impegni, responsabilità, legami. Ma sono seduti nei banchi e sulla cattedra il prof parla, spiega, interroga. I ragazzi hanno la sensibilità di cogliere il buono, il bello e i limiti dei loro docenti: essi desiderano una scuola vitale. Pensano che il prof debba organizzare lezioni leggere, coinvolgenti e simpatiche, soprattutto comprensibili per tutti; cercano un prof che abbia tante idee nuove, diverse, trascinanti, che includono anche attività pratiche di classe; insegnanti che corrispondano al loro desiderio di aprire lo sguardo sulla vita reale e non solo essere concentrati sulle nozioni. Insomma, vogliono un prof che li sappia ascoltare, che sappia spiegare, e che comunichi con gioia che gli piace il lavoro che fa. I giovani cercano adulti autorevoli, non autoritari, ossia adulti qualificati, competenti, stimati, dotati di integrità e coerenti.

 

Cercasi Concentrazione

Si torna ad aprire i libri, a prepararsi per le interrogazioni, i compiti in classe, a coltivare la propria cultura. Alcuni ragazzi non hanno alcun problema a stare alla scrivania le ore necessarie a completare i compiti assegnati; altri ragazzi aprono il libro con grande difficoltà, sono distratti a chattare su WhatsApp, a parlare con i fratelli, a leggere qualcosa che ritengono più interessante, a essere attratti dalla TV o da passatempi, rimandando così a iniziare lo studio troppo tardi; oppure col libro aperto davanti lasciano vagare il pensiero senza riuscire a concentrarsi. Ma, rifiutarsi di aprire il libro o dover lottare contro ogni tipo di distrazione sono due aspetti differenti. Nello studio trovare la giusta concentrazione è fondamentale per riuscire a studiare e prepararsi con cura. La scarsa volontà e l’ansia suscitata da interrogazioni e compiti in classe non aiutano a svuotare la mente e a far posto all’impegno. Per concentrarsi, bisogna essere disponibili a cancellare tutto ciò che porta lontano da quella scrivania. Possono, però, aiutare alcuni esercizi o meglio comportamenti che favoriscono l’attenzione per lo studio.
1) Scegliere il posto giusto: silenzioso e comodo, perché la concentrazione viene aiutata anche dall’ambiente in cui si sceglie di stare. È opportuno scegliere un posto tranquillo, silenzioso e privo di distrazioni, come ad esempio, una biblioteca o la camera da letto, spegnendo tutti i dispositivi elettronici. Staccarsene per un paio d’ore porta buoni risultati. Inoltre, per studiare occorre una buona illuminazione e sedere davanti a una scrivania, non ad esempio stendersi sul letto.
2) Preparare tutto il materiale per studiare: cerca di preparare tutto ciò che occorre prima di iniziare a studiare, in modo da non perdere tempo e concentrazione, niente distoglie come il doversi alzare a prendere penne, fogli, libri, diario.
3) Stabilire un programma di studio: preparare un programma di studio sui compiti del giorno senza staccare gli occhi dal libro, alzarsi dalla sedia, fare tutti gli esercizi programmati.
4) Dividere il pomeriggio di studio in 30 minuti e prendere 5 minuti di pausa, per rilassare la vista, andare in bagno e fare una merenda.

 

Che Fatica essere Genitori!

L‘adolescenza è per tutti un momento difficile e un genitore non deve giudicare e condannare gli atteggiamenti ribelli dei figli. Gli adolescenti cominciano anche ad allontanarsi dal nucleo familiare; non serve, quindi, rimproverarli di continuo, fargli paternali. Anzi, tutto ciò rende i rapporti più tesi. È necessario saper ascoltare, non facendo l’amico, perché i figli hanno bisogno di un genitore. Per il discorso scuola, se i ragazzi hanno dei problemi, non li si deve assillare chiedendogli se e quanto hanno studiato, ma informarsi su come sia andata la giornata, cosa pensano dei professori, ecc… In questo modo, sapranno che per voi sono importanti loro, non i voti che prendono.
Un buon risultato scolastico non dipende solo da una buona media scolastica, ma è importante raggiungerlo riportarlo con soddisfazione personale. Il vero aiuto di un genitore, in questo caso, è dare ai figli la sicurezza in sé stessi. Devono imparare a credere in sé stessi, sapendo che il padre e la madre li incoraggeranno anche se hanno ricevuto un brutto voto.
Ascoltare il proprio figlio vuol dire essere lì in quel momento, diventare per lui un punto di riferimento stabile nei momenti difficili;
Sbagliare è umano e dai propri errori si impara molto. Se i figli sbagliano, è bene aiutarli a risolvere il problema insieme;
I figli devono poter camminare da soli, individuare la propria strada da soli. Il genitore è la roccia a cui possono aggrapparsi nel pericolo;
Un genitore sostiene le battaglie dei figli e gli è accanto quando rischiano di cadere;
Fissare degli orari: quando studiare e quando dedicarsi alle attività di interesse extra scolastiche, perché è altrettanto importante coltivare delle passioni in cui essere appoggiati dal genitore.

 

 

Buon lavoro a tutti!

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